Ogni anno, il mondo del lavoro festeggia coloro che si sono distinti nel loro ambito lavorativo per il loro contributo sostanziale per la crescita dell’azienda e delle persone che lo applicano.
E’ il giorno della festa di S.Giuseppe,padre putativo di Cristo, umile servo del Signore e artigiano di ottima fattezza.
Molto spesso, i premiati con il titolo di Maestro del Lavoro sono anche papà, di figli che sono orgogliosi per quell’esempio, papà che non si stancano mai di aiutare i loro figli, sino a che loro non diventano autonomi o fino a quando le energie dei papà lo consentono. E sono sposi di consorti che in silenzio e con una presenza forte e discreta allo stesso tempo hanno dato energia a questi Maestri nello svolgimento del loro lavoro, fonte del loro sostentamento.
Quest’anno, il primo maggio sono stati insigniti 21 nuovi Maestri, di cui soltanto 6 donne, a sottolineare ancora una volta che la parità di genere è ancora lontana anche in questo ambito in cui dovrebbe essere meglio equiparata perché le donne molto spesso sono più “Maestre” degli uomini.
Tra gli uomini è stato insignito anche un lavoratore che per ben 43 anni ha dato testimonianza di attaccamento ai valori del lavoro e della sua azienda (Enel),un uomo che è padre e sposo prima di essere Maestro, per cui per lui la Famiglia è l’ambito naturale dove condividere questa festa, questo meritato riconoscimento. Un uomo che a 73 anni non ha smesso di interessarsi al bene comune, alla sua collettività, e da due anni con altri lavoratori in pensione ( l’unico lavoratore che li mantiene tutti sono io!) si impegna con una dedizione che è del maestro che ama il suo territorio, la sua gente. Non è un super eroe, ma un Uomo che quando c’è da lavorare lo trovate in prima fila, quando c’ da prendere dei meriti è sempre nella retroguardie.
Fissate bene la sua posizione della foto del giorno della premiazione ( dovrete allargare l’immagine per vedere bene!)
non lo cercate tra le prime fila, ma tra le persone delle retrovie, che con il suo sguardo tra lo stupito e l’interessato al discorso che stava ascoltando, vi renderete conto che Enrico Marchionni, segretario della Comunanza Agraria, è un Maestro che merita di essere emulato, oserei dire “clonato” per dare più speranza a una collettività che cerca l’immagine e non la sostanza, mentre lui si fa pane per gli altri e non chiede nulla in cambio.
Vogliamo ringraziare Enrico per il suo esempio e la sua COERENZA, cosa più unica che rara oggi. Vogliamo ringraziarlo per l’esperienza che ci fa condividere, donarsi agli altri con semplicità e con rispetto, senza se e senza ma, solo con il desiderio di fare una cosa giusta per il Bene Comune.
Grazie Maestro Enrico a nome di tutto il Consiglio di Amministrazione della Comunanza Agraria di
S. Eraclio, dei suoi revisori e di tutti gli utenti che si assoceranno a questo ringraziamento.
Il Presidente