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Santeraclio scritta

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di Sabina Antonelli (da SediciGiugno)

Fulgineamente 2022: premiati i vincitori

Si è concluso nella serata di venerdì 4 novembre il Premio FulgineaMente per scrittori Umbri 2022.  Giunto alla sesta edizione il Premio ha visto concorrere in tutto 51 partecipanti: 34 per la narrativa e 17 per la poesia. Le opere in concorso sono state valutate dapprima da una giuria tecnica che ha individuato i finalisti, sei per la narrativa e quattro per la poesia, e poi da una giuria popolare che ha scelto il vincitore.

Presidenti delle giurie la giornalista Ritanna Armeni e la poetessa Flavia Scebba. La serata è stata presentata da Marco Taddei di RGS e dalla ideatrice del premio stesso Ivana Donati, presidente dell’associazione FulgineaMente. La compagnia Innuendo si è esibita sul palco, tra una premiazione e l’altra, ricevendo grandi applausi da parte del numeroso pubblico intervenuto.

I vincitori sono Giovanni Dozzini per la sezione narrativa e Paolo Angelucci per la sezione poesia. Di seguito, un commento di Sabina Antonelli.

Camicie stirate, un viaggio nel viaggio

 

premio fulgineamente 2022La mia amica Ivana (Donati) la conosco da quando sono stata assegnata alla sezione di scuola dell’infanzia frequentata da suo figlio. Era il 1991 e la nostra amicizia comincia da lì. Come non innamorarsi di lei? Del suo sorriso aperto e luminoso, del suo infinito amore per quel bambino dolcissimo, della sua generosità nel dedicare tempo, idee, spazio al mondo. Diventare amiche è stato facile così come mantenere intatto il nostro affetto in questi lunghi anni di cammino fatto insieme.

“Bella cosa un’amicizia che dura una vita!” direte voi. Certo. È tanto. Trovarsi e non perdersi mai è un dono prezioso.

Paolo (Angelucci) l’ho conosciuto solo qualche anno fa. Mi sono trovata a condividere con lui l’idea di una politica che sia servizio, il sentire sulla nostra pelle le ingiustizie e il dolore della grande famiglia umana, la convinzione che i diritti debbano essere di tutti perché altrimenti non sono che privilegi. Ancora oggi viviamo così questo nostro “essere del e nel mondo” e non importa quanto sarà lungo il cammino ancora da fare perché l’importante è farlo.

“Non è cosa da poco!” direte voi. Certo. È tanto. Conoscersi e poi ri-conoscersi nell’altro è sempre un dono prezioso. 

Camicie Stirate” è il titolo di una raccolta poetica che è un viaggio nel viaggio. Un andare e tornare, un ricercare e scoprire, uno svelare e nascondere. Prosa e poesia, metrica e versi liberi. Una terra a volte accogliente, a volte ostile, ricca di semi, di fermenti, di emozioni, di spazi aperti ma anche di fitte trame alle quali devi avvicinarti accettando di intravedere soltanto ciò che nascondono. Perché la poesia è fremito personale che, un giorno, viene condiviso nonostante il tumulto del cuore e mille esitazioni. “Gli altri capiranno quanto amo la vita, l’amore, la natura e quanto le mie fragilità siano tracce confuse, cocci di perle rubate, ombre, cura e scintille di luce? Sapranno accogliere le mie domande, sentiranno il mio desiderio di venti di pace e le mie vertigini di fronte all’immensità dell’eternità?”

“Perché non dovrebbero?” direte voi. Aprire il proprio cuore è un passo difficile ma una volta fatto è un dono prezioso.

Se pensiamo ad Ivana, Paolo e al libro “Camicie Stirate” come se fossero gli ingredienti di una torta, questa torta non potrebbe che essere veramente speciale. Il procedimento per realizzarla non è difficile. Vogliamo provare insieme?

Paolo AngelucciPrendete Ivana e mettetela accanto a Paolo. Lei con il suo Premio FulgineaMente per scrittori Umbri, sezione narrativa e poesia; lui con la sua riservatezza e mille appunti, biglietti e parole sparsi per casa. Lei con il suo amore per la poesia che la fa piangere e commuovere ma anche sorridere; lui con la sua incredulità nei confronti del valore delle sue composizioni poetiche. Mescolate ben bene, aggiungete una giuria tecnica, una giuria popolare e una presidente di giuria delicata e competente (la poetessa Flavia Scebba, Ambasciatrice del Movimento Italiano per la Gentilezza),  incorporate una ciotola colma di emozioni, alcuni cucchiai di bellezza, sensazioni e ricordi, un pizzico di nostalgia e malinconia, almeno quattro o cinque bicchieri di meraviglia e…voilà, la torta è pronta!! 

E la ciliegina? Manca? No. La ciliegina è quello che è accaduto venerdì 4 novembre 2022 all’Auditorium San Domenico nella serata dedicata alla proclamazione dei vincitori della sesta edizione del Premio FulgineaMente. Una serata bellissima di fiori, parole, sorrisi, applausi, canti, danza, premi, riconoscimenti. Con Ivana, splendida nella sua semplicità, luminosa perché pervasa dalla gioia di vedere questa sua creatura (il Premio FulgineaMente) crescere ogni anno e, contemporaneamente, emozionata come non mai. Con Paolo che quasi non credeva alle sue orecchie e che sul palco ha accolto il premio con trepidazione quasi incredulo che le sue camicie potessero aver camminato tanto nel cuore delle lettrici e dei lettori.

Ricordiamo che per la sezione Narrativa ha vinto Giovanni Dozzini con il suo bel libro “Qui dovevo stare” a cui vanno le nostre più sentite congratulazioni ma, lasciatecelo dire, siamo molto felici che per la sezione Poesia abbia vinto il nostro amico Paolo.

Tutte e tutti noi di Sedicigiugno ci congratuliamo con lui e lo invitiamo a cercare per casa altri appunti, altre frasi, biglietti e parole perché, come abbiamo già detto, la Poesia è un dono prezioso che va condiviso con il resto del mondo e noi speriamo di poter leggere presto un altro suo libro.