14 MARZO 1944: ADRIANO PAOLINI, 22 ANNI, FUCILATO DAI FASCISTI.
"MEMENTUM EST": LA MEMORIA STORICA È IL PRESENTE.
Adriano Paolini era un ragazzo di 22 anni, perito meccanico, figlio della maestra Paola Battaglini, residente a S. Eraclio.
Nel settembre del 1943, come molti altri giovani folignati, fece la scelta della Resistenza, diventando partigiano nelle fila della V Brigata Garibaldi, per cercare di liberare l'Italia dall'occipazione nazi fascista.
Il 14 marzo 1944, venne catturato senza armi insieme ad altri 30 giovani a Cesi di Serravalle del Chienti a seguito di un rastrellamento operato da tedeschi e fascisti repubblichini.
Sul posto arrivò il prefetto di Perugia, Armando Rocchi, che decretò la fucilazione sul posto di tutti i catturati, in quanto renitenti alla leva nella cosiddetta "Repubblica di Salò".
I tedeschi si allontanarono da quello scenario, poiché essi cercavano gli autori di un'azione militare operata contro dei loro commilitoni in località La Muccia, e non erano quei giovani.
Rocchi invece ordinò l' immediata fucilazione dei primi quattro giovani selezionati, senza slcun processo o possibilità di difesa, tra i quali figurava anche il nostro concittadino Adriano Paolini.
Subito dopo le donne di Cesi, si misero in mezzo, impedendo la prosecuzione dell'eccidio.
I 27 sopravvissuti furono portati a Perugia, incarcerati e poi arruolati di forza nell'esercito fascista dei repubblichini.
È ovvio che, alla prima occasione essi disertarono, tornando a combattere la Resistenza sulle nostre montagne.
A Cesi c'è un cippo marmoreo che ricorda questa nostra tragedia.
Foligno ha intitolato una via alla memoria di Adriano Paolini e suo nome campeggia nel sacrario dei caduti al Cimitero centrale e nella lapide apposta sulla facciata del palazzo municipale di Foligno.
A S. Eraclio, dove Adriano visse l'infanzia e l'adolescenza, gli sono stati intitolati gli impianti sportivi di via Colle Scandolaro.
E affinché nessuno dimentichi il suo sacrificio, due anni fa, il 14 marzo del 2014, per il 70° anniversario, gli abitanti del qusrtiere con pubblica sottoscrizione hanno apposto sul muro degli spogliatoi una lapide marmorea, per conservare intatta la memoria di un giovane patriota che aspirava ad un'Italia libera e democratica.